TECA è l'acronimo di CATE, che sono io: designer & maker dietro le quinte di questo progetto.
La teca non è altro che un contenitore di oggetti ritenuti preziosi ed è così che io vedo lo zaino: quella porzione di spazio dove ognuno conserva e trasporta ciò che reputa necessario per la propria "sopravvivenza" quotidiana.
C'è chi è più essenziale e chi non vive bene gli imprevisti ma TECA ama proprio questo: rispondere con un accessorio ibrido alle vostre diverse esigenze.
Lo zaino in particolare per me non è mai stato solo un oggetto funzionale ma molto di più: rappresentava la fuga in montagna quando da adolescente andavo agli scout, l'insieme delle "cose" vitali che seleziono accuratamente prima di partire per un viaggio, spostarmi in treno sapendo di dover fare corse forsennate per non perdere le coincidenze.
Ma andiamo con ordine.
Dal 2015 al 2019 frequento la scuola di Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove apprendo ma sopratutto sperimento tutto ciò che riguarda tecniche e pratiche scultoree.
Mi trattengo oltre la laurea per restaurare ed aprire un coworking insieme ad un gruppo di colleghi ed amici.
In questo periodo mi viene prestata una vecchia SINGER domenistica con la quale realizzo piccoli oggetti ed accessori per me.
Partecipo quindi ai primi mercatini dove vendo grembiuli da lavoro, astucci, shopper ed i primi zaini a sacca realizzati dal recupero di tele e vecchie cinghie delle tapparelle.
Tra i primissimi prototipi c'è stato uno zaino su misura per me, progettato affinchè potesse contenere allo stesso tempo gli scalpelli da scultura, sempre polverosi, ed il preziosissimo pc per le lezioni teoriche.
Da qui l'idea che ciò che realizzavo rispecchiasse le esigenze dell'utente finale: VOI.
Insomma che potesse essere personalizzato, ma come?
Attraverso un pattern semplice su cui facilmente intervenire applicando le modfiche. Un design minimal, modulare e soprattutto versatile.
Dall'amore per la macchina da cucire e la premura per le cause ambientali ha preso vita TECA project.